Madagascar: Stato insulare nell’Oceano Indiano in Africa, biodiversità, ecoturismo, riserve naturali e parchi nazionali
Il Madagascar è uno Stato insulare nell’Oceano Indiano. Si trova al largo della costa sud-orientale dell’Africa. Indubbiamente la natura in Madagascar è rimasta pressoché incontaminata. Le spiagge coralline sono a nord. Invece a nord-ovest la piccola isola di Nosy Be è circondata da acque chiare e trasparenti. A sud-ovest una straordinaria abbondanza di pesci, coralli e piante marine popolano anche la barriera corallina (a sud-ovest). A est, il transito stagionale delle balene avviene al largo dell’isola di Nosy Boraha (Île Sainte-Marie) dalle calette nascoste. Numerose altre piccole isole sono in periferica nell’arcipelago del Madagascar. E poi a sud c’è una vasta gamma di ecoregioni con foreste occidentali, pluviali tropicali centro-sud orientali, spinose, oltre al deserto.
L’isola principale è denominata Madagascar. Il suo appellativo di Isola Rossa è dovuto al colore intenso del terreno ricco di minerali ferrosi. E’ la quarta isola del pianeta per superficie. Viene attraversata dal Tropico del Capricorno. Climi e paesaggi sono molto diversi. Il paesaggio collinare a foreste del nord si tramuta in fertili valli e risaie lungo l’altopiano centrale (altezza massima 1.340 m s.l.m.). Qui è situata la storica città capitale Antananarivo. Dall’altopiano i fiumi navigabili fluiscono nel Canale del Mozambico. A sud, la pianura è coltivata a mais e manioca. Ma vi sono anche aree a savana con fichi d’India e steppa. La costa occidentale pianeggiante è coltivata. Invece caccia e pesca si praticano lungo la lussureggiante costa orientale. E’ interrotta da corsi d’acqua più brevi e impetuosi che sfociano nell’Oceano Indiano.
Madagascar: biodiversità
Nello Stato insulare del Madagascar esistono diversi ecosistemi insulari e una fauna selvatica unica. La straordinaria biodiversità è oggetto di conservazione in 28 riserve naturali e in 20 parchi nazionali classificati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Hanno iniziato ad essere scoperti dall’ecoturismo a partire dagli anni 90 del XX secolo.
Il 90% della flora del Madagascar non si trova altrove sul pianeta. Comprende almeno 10.000 piante autoctone, 6 degli 8 baobab esistenti, mille specie di orchidee (compresa quella da cui si ricava la vaniglia). In aggiunta a 170 specie di palme, agavi, felci, bambù, piante carnivore. L’80% delle specie di fauna sono endemiche. Tra queste, un centinaio tra specie e sottospecie di primati mammiferi lemuri, camaleonti, 250 specie di rane, 280 specie di uccelli. Ma anche tartarughe, gechi, manguste, coccodrilli, serpenti (non pericolosi per l’uomo).
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Ottavo continente: formazione
Gli ecologisti definiscono il Madagascar quale ‘Ottavo Continente’. Infatti è infatti rimasto isolato nell’Oceano Indiano, al largo della costa orientale africana. Dista 400 km dalle coste del Mozambico. A dire il vero, il Madagascar si è formato durante il processo preistorico di deriva dei continenti. Si separò dapprima dall’Africa 135 milioni di anni fa. Ciò avvenne dopo che, circa 20 milioni di anni prima, il supercontinente Gondwana aveva incominciato a frantumarsi. Quindi 89 milioni di anni fa si staccò anche dall’India.
Cenni storici
L’iniziale colonizzazione avvenne 2.000-1.500 anni fa grazie a popoli indonesiani e malesi, seguiti da africani bantu. L’isola del Madagascar fu dapprima un rifugio di pirati nel XVI-XVII secolo. In seguito, tra il 1896 e il 1960 fu conquistata dall’impero coloniale francese. Diventò uno Stato indipendente a partire dagli anni 60 del XX secolo. Poi è rimasta abitata dai discendenti inglobati in una ventina di gruppi etnici principali, soprattutto di origine asiatico-africana, con influenze arabe, indiane ed europee.